Il legno è da sempre uno dei principali materiali quando si parla di ambiente cucina: ecco una carrellata di quelli più utilizzati.
Quale legno è più adatto in cucina? quali sono i pro e i contro nell’utilizzo di un tipo piuttosto che di un’altro? Ecco un elenco per voi
- ABETE
È un tipo di legno ricco di chiaroscuri e presenta molti nodi che indicano il punto di attacco del ramo con il tronco. È un legno ideale per essere colorato con pigmenti naturali e questo lo rende adatto alle cucine in decapè o per gli ambienti rustici e di montagna. Frequentemente utilizzato nelle travi a vista dei tetti.

- ACERO
È un legno chiaro, con sfumature rosate, non ha una grande durabilità ma si lavora con facilità. Oggi poco usato proprio per la sua morbidezza

- CASTAGNO
Particolarmente usato nelle cucine classiche, ambrato, caratterizzato da venature forti e variegate. Classificabile come tinta media. Non attaccabile dai tarli.

- CILIEGIO
Il legno più usato negli anni 90 si ricava dagli alberi dell’omonimo frutto, molto resistente e di tinta media oggi è stato quasi completamente abbandonato. Famoso nella tinta rossiccia è stato poi proposto per alcuni anni leggermente schiarito.

- NOCE
Una delle tipologie più usate tutt’ora soprattutto nei mobili classici o arte povera ultimamente sta tornando in voga anche nel moderno (versione canaletto).
Resistente e pregiato in base alla tinta può essere considerato chiaro, medio o scuro.

- ROVERE
Pregiato, adatto anche alla costruzione dei mobili, il rovere naturale si presenta di colore bruno tendente al giallo. Ha una buona durezza, stabilità e durabilità, ma può subire variazioni cromatiche per effetto della luce e del calore. Nel classico viene usato naturale mentre nel moderno viene tinto scuro, oppure chiaro (negli anni a cavallo del 2000).


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